Cevedale 3.769 metri
Salita Vedretta di Cedec PD 3,45 ore
Discesa via normale F 2,30 ore
Dislivello 1.100 mt dopo aver dormito al Rif. Pizzini
L’ultimo week end di luglio del 2016, come di consueto, organizziamo l’uscita su ghiacciaio del CAI Bellano.
L’anno scorso andammo alla Capanna regina Margherita, quest’anno scegliamo per il monte Cevedale, per aggiungere un po’ di brio all’escursione decidiamo di pernottare più in basso al rifugio Pizzini e di salire direttamente per la vedretta di Cedec, senza passare dal classico rifugio Casati.
La guida vuole giustamente partire presto, sveglia alle 3.55 e colazione alle 4, la notte passa bene e nelle camere a 6 posti si dorme dignitosamente, la mattina esco sul balcone e c’è una stellata stupenda, inaspettatamente il termometro segna 3°, molto bene.
Alle 4.45 ci incamminiamo con le frontali accese, ben presto abbandoniamo il sentiero diretto al Casati, per salire su sfasciumi verso la vedretta di Cedec, nel frattempo ci leghiamo, siamo su ghiaccio vivo, conserva corta e via…
Le condizioni del ghiacciaio non sono buone, ci sono crepi un po’ ovunque… C’è una labile traccia, la guida comunque è brava a districarsi in mezzo ai crepacci, la seguiamo tutti con attenzione… passare qua in mezzo non è il massimo, a tratti pensavo che la guida ci portasse indietro…
Finalmente arriviamo al sole, al pianoro da dove arriva da sinistra la via normale dal Casati, saremo circa a 3.500 metri, si vede già la ripida parte finale con l’ampia terminale.
La guida si ferma ad aspettare gli ultimi e noi per non congelare ripartiamo, sul pendio finale vado in debito di ossigeno e fatico molto, per fortuna c’è qualche opportunità di scattare foto… In breve arriviamo alla croce di vetta, saliti in 3,50 ore, tempo più che buono considerando le insidie del terreno e la quota… dislivello circa 1.100 metri
Dopo qualche foto in cima pian piano arrivano tutte le altre cordate, il vento non molla e scendiamo; in circa 1,40 ore siamo al Casati
La via normale è semplice e tracciata come un’autostrada, incroceremo almeno 20 cordate che salivano… I crepacci però non mancano, erano ovviamente tutti legati.
Dal Casati poi si scende al Pizzini su sentiero perfettamente pulito.
Salita davvero bella e non banale per la scelta dell’itinerario ad anello, una due giorni davvero entusiasmante.
Salita super consigliata, anche pernottando al Casati e facendo la normale, adatta per prendere confidenza con i ghiacciai, sempre seguiti però da un esperto!