Punta San Matteo 3.678 metri Scialpinismo
Via normale dai Forni BSA 4 ore
Dislivello 1.560 mt dai Forni di Santa Caterina
Sviluppo 17 Km A/R
La Punta San Matteo è una celebre cima del bacino dei Forni; essa è quasi totalmente nevosa e ricoperta da ghiacciai, quello dei Forni sul versante nord e quello di Dosegù sul versante sud-ovest entrambi si svolgono su terreno ideale per la salita scialpinistica.
Di seguito sono descritte le salite da entrambi i versanti:
Grande classica dello scialpinismo, ero già salito in vetta due volte dal Gavia ma mai dai Forni…
Come le volte precedenti arriviamo in cima nella nebbia senza vedere alcun panorama
L’itinerario è il medesimo della Punta Cadini e Cime di Pejo fino alla bocca del ghiacciaio dove si tiene la destra e si inizia a salire più ripidi nel cuore del Ghiacciaio dei Forni; si risale su ottime pendenze a fianco di stupende seraccate, a quota 3.500 mt si giunge al plateau dove a sinistra si procede per il Monte Giumella ed a destra per la Punta San Matteo dove con buone condizioni si puo’ arrivare in vetta sci ai piedi!
Sciata però sublime, fino a 2.800 mt due dita di polvere su fondo duro, il top!
Poi un po’ di crosta con sopravvivenza e ravanaggio per togliere gli sci a soli cinque minuti dalla diga dei Forni.
Salita davvero bellissima, condizioni che permangono ottime ai Forni!
Con Marco M. a metà maggio 2024.
Punta San Matteo 3.678 metri Scialpinismo
Via normale dal Passo di Gavia PD-/BSA 4 ore
Dislivello 1.300 mt dal Rif. Berni
Il San Matteo l’ho salito con Fabio e Filippo a metà giugno 2016 con gli sci al primo week-end di apertura del passo di Gavia.
L’innevamento era giusto sufficiente per partire sci ai piedi dal Rif. Berni dove avevamo passato la notte precedente; la salita è in parte in comune con il Pizzo Tresero e la Punta Pedranzini e quasi interamente in comune con la Cima Dosegù.
Lo sviluppo della gita è piuttosto lungo, bellissime la vista sui seracchi di metà salita del Ghiacciaio di Dosegù, i crepacci sono di notevoli dimensioni.
Dopo il deposito sci a circa 3.550 metri si affronta la cresta sud-ovest, interamente nevosa, con piccozza e ramponi.
Discesa su bellissima polvere, al ritorno abbiamo portato gli sci per oltre mezz’ora!
Salita ripetuta anche a fine maggio del 2020, quella volta c’era molta più neve ed al ritorno, ripellando per il Passo della Sforzellina, è stato possibile tornare all’auto sci ai piedi evitando il noioso e poco sciistico traverso iniziale!
Salita fatta anche a fine giugno 2024, in solitaria, passando dal Colle della Sforzellina sia all’andata che al ritorno (decisamente più sciistico); il dislivello complessivo diventa così di 1.500 metri.