Pizzo Recastello

Pizzo Recastello  2.886 metri

Canale nord  PD+  3,25 ore dal Rif. Curò

Dislivello 1.000 mt dal Rif. Curò + 950 mt il giorno precedente

Io e Marco abbiamo in programma un’uscita assieme pernottando in un rifugio, la zona delle Orobie bergamasce si addice molto allo scopo, i rifugi e le cime di certo non mancano, gli ambienti sono molto belli, la scelta ricade sul pizzo Recastello, la settima montagna in ordine di altezza della provincia di Bergamo, monte frequentato ma non troppo, che affascina entrambi.
L’idea è quella di salire per il canale nord e scendere per la via normale della val Cerviera.
Partiamo da Milano un sabato pomeriggio del maggio 2015, andando verso Bergamo il cielo si faceva nero e ben presto scendeva una copiosa pioggia
Arrivati a Valbondione la situazione non migliorava molto, continuava a piovere… Dopo aver telefonato al rifugio decidiamo comunque di incamminarci sul sentiero; il sentiero è comodo e per metà jeepabile, a tratti nel bosco, non ci bagnamo molto, in meno di 2 ore siamo al Curò, piove meno e il cielo sembra aprirsi un poco.
Ci assegnano la camera, beviamo due birrette e a breve servono l’ottima cena; il rifugista ci rassicura sulle previsioni per il giorno seguente, ci spiega un po’ come attaccare il canale e facciamo conoscenza di altri tre simpatici ragazzi con cui condivideremo l’itinerario il giorno seguente. Però continua a piovere e si alza anche un forte vento, fa freddo, sicuramente in alto nevica… Non ero molto speranzoso per il giorno seguente…

La notte passa bene e alle 6 ci svegliamo, il meteo sembra buono, facciamo colazione ci prepariamo e alle 630 partiamo sul sentiero verso il lago Barbellino superiore, siamo in 5 ma per arrivare all’attacco del canale ci vengono già dei dubbi, non c’è traccia e bisogna ravanare tra gli sfasciumi… Per fortuna arrivano due forti bergamaschi saliti da Valbondione la mattina stessa, che conoscono il percorso e ci invitano a seguirli.
Attacchiamo il canale dopo circa un’ora e mezza dal rifugio, parte subito a 45 gradi e non molla mai, la neve è marmorea.
I polpacci vengono messi a dura prova, il finale è a 50 gradi, non abbiamo trovato tratti di roccia, il canale è giustamente valutato PD+.
Dopo i 2700 metri iniziamo a trovare la neve fresca della notte, l’uscita è piuttosto ripida.
Una volta fuori dal canale ecco la breve cresta che ci porterà in vetta, non è difficile, la roccia però è instabile e la neve fresca è inaffidabile.
Dopo 3 ore e 25 minuti dal Curò eccoci in cima!

Sulla cima siamo in 7 e ci consultiamo per scendere la via normale. Non ci sono né bolli né indicazioni e non capiamo dove si prenda. Guardando la val Cerviera poi è già in sole pieno e non c’è alcuna traccia, secondo i ragazzi bergamaschi ci aspetta una ravanata pazzesca, loro scenderanno per il canale appena salito e ci consigliano di fare altrettanto. Peccato che discendere un canale ripido non è impresa semplice…
Uno dei 2 è istruttore CAI e propone di unire le 3 corde che abbiamo per creare una mega corda fissa di 150 metri ed assicurarci tutti con un machard durante la disarrampicata.
L’idea non mi fa impazzire, però ci dà un po’ di sicurezza, non tutti hanno moschettoni e cordini e c’è chi il machard non sa cosa sia
Per fortuna reperiamo un cordino a testa e ancorando la corda a 2 clessidre iniziamo la disarrampicata.
Siamo in 7 e viene giù di tutto: ghiaccio, neve sassi… la discesa è molto lenta, io comunque con due picche tecniche mi sento più che sicuro.
Ogni volta che arriviamo a un nodo di giunzione delle corde va sciolto il machard e rifatto sotto, diventa un po’ un’odissea, ma la sicurezza viene prima di tutto.
Discesa la parte più ripida la neve molla un poco e viene fatto un secondo tiro assicurando la corda a un corpo morto e due picche.

Forse si poteva fare a meno del secondo tiro, ma non tutti se la sentivano.
Il tempo peggiora e le nuvole si abbassano, ma ormai siamo fuori dal canale, ci abbiamo messo oltre 2 ore per disarrampicarlo è ormai mezzogiorno e mezza!
Le nuvole arrivano basse e minacciose ma non pioverà.
Raggiungeremo il rifugio dopo oltre 4 ore totali di discesa!
Dopo aver mangiato ed esserci riposati un po’ siamo ripartiti sulla strada che ci ha ricondotto alla macchina, a 11 ore esatte dalla partenza mattutina…
Sono sfinito, ammiro davvero chi riesce a fare un’escursione così in giornata, essì che l’allenamento non mi manca.

Alla fine è stata una due giorni completa, non ci siamo fatti mancare nulla ed è stata ben più alpinistica di quanto ci fossimo prefissati! Il Recastello è una gran bella cima!