Pizzo della Presolana

Pizzo della Presolana 2.521 metri  

Via normale F+  3 ore 

Dislivello 1.220 mt dal passo della Presolana

In rosso la salita al Pizzo della Presolana, in verde la traversata delle creste

Iniziamo a camminare alle 8 dal passo della Presolana, in mezz’ora siamo alla Baita Cassinelli a quasi 1.600 metri, siamo saliti per ripido pratone.
Poi si inizia a camminare su scomodi scasciumi, si passa sotto la Presolana orientale prima e centrale poi attraversando la base del canale Bendotti e si prosegue verso il bivacco Città di Clusone, ristrutturato in estate, bella struttura con 5/6 posti letto.
A poca distanza c’è la cappella Savina a memoria degli escursionisti caduti in zona.
Dalla cappella è già visibile la Grotta dei Pagani, per raggiungerla c’è un altro scomodo sentiero a tornantini su pietrisco e sfasciumi, si fanno 2 passi avanti e 1 indietro.
Raggiunta la Grotta mt. 2.220 si abbandonano i bastoncini e inizia la parte finale alpinistica dell’ascesa, iniziamo a salire per ripidi canalini, la roccia però è buona.
Passato un tratto liscio con una catena si arriva ad una cengia che seguiamo verso sinistra; dopo la cengia si vede la cresta finale e l’ultimo tratto per arrivarvi.
All’inizio dell’ultimo canalino si trova un passo di II+, gli appigli comunque sono buoni, per fortuna davanti non abbiamo nessuno perché qualche sassolino lo facciamo cadere…
Arriviamo con attenzione sulla cresta finale (comunque esposta) e raggiungiamo la croce dopo 3 ore dalla partenza.
Davvero una salita molto bella, impegnativa ma non troppo, anche il mio amico è molto soddisfatto.
Verso mezzogiorno ci prepariamo a scendere, sappiamo che il tratto fino alla Grotta sarà più impegnativo che a salire e la concentrazione deve essere massima.
Facciamo la cresta a ritroso e arriviamo al canalino, la prima parte la scendiamo viso a monte, prima del passaggio di II+ c’è un anello di calata, qua come chi ci precede, buttiamo giù la corda.
Poi proseguiamo la discesa, rifacciamo la cengia al contrario, disarrampichiamo ancora un po’ faccia a monte fino ad arrivare al tratto con la catena.
Un po’ di metri sopra la catena c’è un anello di calata, buttiamo giù la corda da 30 metri che basta per depositarci giù in fondo al canalino.
Con un po’ di attenzione disarrampichiamo ancora un po’.
Fuori dai pericoli in meno di un’ora siamo di nuovo alla Baita Cassinelli, indi all’auto dopo 7 ore dalla partenza.

Bellissima salita alpinistica di difficoltà F+ a patto di affrontarla senza neve o ghiaccio, un po’ più temibile la discesa, consiglio di portarsi la corda nello zaino e valutare in loco.

Salita del novembre 2015, con Fabio.